Atoms for peace
Bologna, 23/06/2024 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)Presentando il suo nuovo lavoro "Atoms for Peace", in anteprima a Polverigi per INTEATRO FESTIVAL 2024, Annalì Rainoldi riprende una affermazione di Tiffany Watt Smith, ":dal suo "The Book of Human Emotions: An Encyclopedia of Feeling from Anger to Wanderlust
“Il desiderio di stabilire un legame con qualcuno è la cosa che ci rende più vulnerabili in assoluto. Ci sono momenti in cui ci ritroviamo a salire su un palcoscenico pericolosamente illuminato dove tutte le nostre imperfezioni stanno davanti agli occhi di chi ci guarda, e con un filo di voce confessiamo la verità su quelli che sono i nostri desideri….” (Tiffany Watt Smith).
Se le emozioni sono normalmente associate alla presenza, alla vicinanza dei corpi, alla reattività psico-fisica che si innesca nel confronto diretto con un agente esterno, cosa succede oggi, in una condizione, spesso un regime, dominato dalla paura: paura del diverso, del vicino, financo della guerra?
Oggi, scrive ancora Tiffany W. Smith:
" È come essere dentro una tempesta e non riuscire a vedere l’orizzonte, il punto in cui la pioggia finisce".
Torniamo allora alle origini del tutto, ci suggerisce l'artista, al moto degli atomi, al loro movimento apparentemente caotico che li porta ad unirsi, in tempi a volte lunghissimi e a volte istantanei, e che, portano alla loro totale, profonda trasformazione, fisicamente alla stabilità, in una "buca di energia" che è la nuova vita, la solidarietà.
Noi, fatti di molecole, siamo “soggetti sociali”, possiamo desiderare l'essere soli ma il "sentirci soli" è il dramma.
Se la solitudine è una scelta, il sentirsi soli è un dramma sociale.
In scena, con le danzatrici Erika Crivellari, Eleonora Gambini e Annalì Rainoldl in "Atoms for Peace", il progetto nato dalla residenza creativa a Villa Nappi, assistiamo via via, quasi attori noi stessi di questa trasformazione, al movimento apparentemente caotico della danza all'inizio, al naturale cercarsi e respingersi dei corpi/atomi, all'abbraccio molecolare finale.
Una performance che crea una grande suggestione emotiva, un desiderio di solidarietà possibile, naturale, come la creazione e la nascita della vita.
Furor corporis
http://www.arte.it/foto/beat-kuert--furor-corporis-1039/3
https://www.artdirectory-marussi.it/in-evidenza/beat-kuert-furor-corporis-m-a-c-musica-arte-cultura-milano-dal-6-06-2018/
https://www.prealpina.it/pages/angelo-crespi-e-furor-corporis-di-beat-kuert-a-milano-169444.html
Lakota
Una segnalazione doverosa anche per “Lakota” di Annalì Rainoldi dove un corpo struscia imbustato nel suo vello prima che diventi la copertura di uno scheletro di tenda indiana con la danzatrice che si fa capanno, che diventa casa, che è contenuto e contenitore, significato e significante, ospite e struttura ospitante, chi è sia protetto sia la cosa ci protegge.
recensito
This is not a show
Quarto spettacolo vincitore del Bando Amapola, a FE Fabbrica dell'Esperienza l’11 e 12 settembre va in scena This is not a show di e con Annali Rainoldi. Si tratta di una partitura fisica – sostenuta in modo eccellente dalla performer – per mostrarci, in meno di un ora, la tesi – leggiamo dal foglio di sala: “L’autoinganno è un meccanismo utile e necessario alla sopravvivenza. L’uomo è la sintesi di cinismo e poesia nell’attuare piccoli inganni quotidiani. ‘This is not a show’ è una fenomenologia dell’essere umano sospesa tra realtà e meraviglioso luogo rifugio dove poter essere ciò che si desidera…”. Ed è quanto mai azzeccato che, per parlarci di questo, si scelga una modalità espressiva quale il teatro danza – che, tacendo, per sua stessa natura, offre il fianco a quella non verbalizzazione, che più facilmente può lasciarci crogiolare nell’auto illusione.
platealmente
exister_
danzaeffebi
Diataraxia noctuidae
"La giovanissima Annalì Rainoldi compone un assolo in stile tanztheater tedesco affidato a Federica Maine (Diataraxia)"
Danza & Danza
"per il contemporaneo,una nota di merito per il limpido sviluppo compositivo va a nostro avviso all’assolo della giovanissima Annalì Rainoldi.(Diataraxia)"
Il Manifesto
short time
fondazionemilano.eu
fondazionemilano.eu
recensito.net
repubblica.it
fabbrica europa
nove.firenze.it
En Verlan
"Un labirinto di specchi che racchiude un microcosmo dove regnano silenzio e suoni metallici, negazione di rinfrancanti certezze" Corriere della Sera
" ...la danzatrice è un'entità in attesa, sola in un universo ignoto"
Repubblica
" En Verlan individua con grande lucidità il tema del doppio inafferrabile..."
Luisa Ruggio
undo.net
corriere.it
repubblica.it
e20webtv
spcomunicazione
Bologna, 23/06/2024 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura)Presentando il suo nuovo lavoro "Atoms for Peace", in anteprima a Polverigi per INTEATRO FESTIVAL 2024, Annalì Rainoldi riprende una affermazione di Tiffany Watt Smith, ":dal suo "The Book of Human Emotions: An Encyclopedia of Feeling from Anger to Wanderlust
“Il desiderio di stabilire un legame con qualcuno è la cosa che ci rende più vulnerabili in assoluto. Ci sono momenti in cui ci ritroviamo a salire su un palcoscenico pericolosamente illuminato dove tutte le nostre imperfezioni stanno davanti agli occhi di chi ci guarda, e con un filo di voce confessiamo la verità su quelli che sono i nostri desideri….” (Tiffany Watt Smith).
Se le emozioni sono normalmente associate alla presenza, alla vicinanza dei corpi, alla reattività psico-fisica che si innesca nel confronto diretto con un agente esterno, cosa succede oggi, in una condizione, spesso un regime, dominato dalla paura: paura del diverso, del vicino, financo della guerra?
Oggi, scrive ancora Tiffany W. Smith:
" È come essere dentro una tempesta e non riuscire a vedere l’orizzonte, il punto in cui la pioggia finisce".
Torniamo allora alle origini del tutto, ci suggerisce l'artista, al moto degli atomi, al loro movimento apparentemente caotico che li porta ad unirsi, in tempi a volte lunghissimi e a volte istantanei, e che, portano alla loro totale, profonda trasformazione, fisicamente alla stabilità, in una "buca di energia" che è la nuova vita, la solidarietà.
Noi, fatti di molecole, siamo “soggetti sociali”, possiamo desiderare l'essere soli ma il "sentirci soli" è il dramma.
Se la solitudine è una scelta, il sentirsi soli è un dramma sociale.
In scena, con le danzatrici Erika Crivellari, Eleonora Gambini e Annalì Rainoldl in "Atoms for Peace", il progetto nato dalla residenza creativa a Villa Nappi, assistiamo via via, quasi attori noi stessi di questa trasformazione, al movimento apparentemente caotico della danza all'inizio, al naturale cercarsi e respingersi dei corpi/atomi, all'abbraccio molecolare finale.
Una performance che crea una grande suggestione emotiva, un desiderio di solidarietà possibile, naturale, come la creazione e la nascita della vita.
Furor corporis
http://www.arte.it/foto/beat-kuert--furor-corporis-1039/3
https://www.artdirectory-marussi.it/in-evidenza/beat-kuert-furor-corporis-m-a-c-musica-arte-cultura-milano-dal-6-06-2018/
https://www.prealpina.it/pages/angelo-crespi-e-furor-corporis-di-beat-kuert-a-milano-169444.html
Lakota
Una segnalazione doverosa anche per “Lakota” di Annalì Rainoldi dove un corpo struscia imbustato nel suo vello prima che diventi la copertura di uno scheletro di tenda indiana con la danzatrice che si fa capanno, che diventa casa, che è contenuto e contenitore, significato e significante, ospite e struttura ospitante, chi è sia protetto sia la cosa ci protegge.
recensito
This is not a show
Quarto spettacolo vincitore del Bando Amapola, a FE Fabbrica dell'Esperienza l’11 e 12 settembre va in scena This is not a show di e con Annali Rainoldi. Si tratta di una partitura fisica – sostenuta in modo eccellente dalla performer – per mostrarci, in meno di un ora, la tesi – leggiamo dal foglio di sala: “L’autoinganno è un meccanismo utile e necessario alla sopravvivenza. L’uomo è la sintesi di cinismo e poesia nell’attuare piccoli inganni quotidiani. ‘This is not a show’ è una fenomenologia dell’essere umano sospesa tra realtà e meraviglioso luogo rifugio dove poter essere ciò che si desidera…”. Ed è quanto mai azzeccato che, per parlarci di questo, si scelga una modalità espressiva quale il teatro danza – che, tacendo, per sua stessa natura, offre il fianco a quella non verbalizzazione, che più facilmente può lasciarci crogiolare nell’auto illusione.
platealmente
exister_
danzaeffebi
Diataraxia noctuidae
"La giovanissima Annalì Rainoldi compone un assolo in stile tanztheater tedesco affidato a Federica Maine (Diataraxia)"
Danza & Danza
"per il contemporaneo,una nota di merito per il limpido sviluppo compositivo va a nostro avviso all’assolo della giovanissima Annalì Rainoldi.(Diataraxia)"
Il Manifesto
short time
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repubblica.it
fabbrica europa
nove.firenze.it
En Verlan
"Un labirinto di specchi che racchiude un microcosmo dove regnano silenzio e suoni metallici, negazione di rinfrancanti certezze" Corriere della Sera
" ...la danzatrice è un'entità in attesa, sola in un universo ignoto"
Repubblica
" En Verlan individua con grande lucidità il tema del doppio inafferrabile..."
Luisa Ruggio
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